Ecologia Clinica

Global Disaster

Grande e tragico capitolo degli additivi alimentari degl’inquinanti e dei pesticidi, di cui in Italia pochi sembrano interessarsi Negli USA, invece, un largo movimento di medici e ricercatori ha dato vita a  quella branca della medicina cui è stato dato il nome di “Ecologia Clinica”. Questa branca medica studia i rapporti tra malattie ed inquinamento interno all’organismo (intolleranze alimentari) ed esterno (ambientale).

E’ difficile definire quale sia la ricaduta sulla salute delle migliaia di sostanze chimiche che ci derivano dall’inquinamento degli alimenti, dell’acqua, del suolo e dell’aria che respiriamo. Due esempi, il primo: la celiachia, malattia da malassorbimento da intolleranza al glutine del frumento. Un’indagine condotta da 15 Centri della Società Italiana di gastroenterologia ed epatologia pediatrica su 17 mila studenti delle scuole medie inferiori ha dimostrato la presenza di celiachia, cioè l’intolleranza al glutine di grano in un caso su 150 ragazzi. Qualche anno fa la frequenza era di un caso su 1000-2000. Questo dato è stato diffuso anche dalla stampa di informazione (Repubblica – Salute 5.11.98).

Si pongono molti interrogativi e come consumatori aspettiamo risposte dagli scienziati: come mai in pochi decenni si è passati da un’incidenza di casi di 1 per migliaia di cittadini a un’incidenza di 1 per 150, tanto da far sospettare un incremento ancora maggiore nel prossimo futuro.

Un altro esempio di questi giorni l’inquinamento del latte in Campania da diossina. Forse non tutti sanno che la diossina è tra le molte sostanze chimiche definite “hormonal disrupters”, ossia in grado di alterare molte funzioni ormonali, oltre, naturalmente, ad essere cancerogena e mutagena (provoca alterazioni del feto). Le alterazioni ormonali possono causare pubertà precoce, cisti ovariche, modificazioni del ciclo, impotenza, ecc. Ancora: qualcuno ci ha spiegato come mai le  tiroiditi sono aumentate tanto negli ultimi anni? Sono, forse, in relazione con il disastro di Chernobyl?

Un ultimo esempio: quello dell’Aspartame, dolcificante usato in tutto il mondo soprattutto  a scopo dietetico. Presente in diffusissime e note bevande dietetiche, yogurth, cioccolata dietetica, chewing-gum, ecc., ecc.  Ebbene i possibili effetti da intossicazione cronica  sono: convulsioni, tremori, cefalee, severi mal di testa sia come causa scatenante che come causa determinante, perdita di memoria, confusione, intorpidimento, tremori delle estremità, stanchezza cronica, depressione, insonnia, irritabilità, attacchi di panico (effetto comune). Un feto può essere a rischio per l’intossicazione da aspartame. Il danno al sistema nervoso può giungere fino allo sviluppo di tumori cerebrali.

 

Per informazioni dettagliate:

ASPARTAME CONSUMER SAFETY NETWORK, PO Box 780634 Dallas, Texas 75378, USA.

Phone: (214) 352-4268

 

Infine, è indispensabile una diffusa informazione al cittadino dei rischi che ogni giorno serve sulla propria tavola e che incontra nell’ambiente che lo circonda perché possa prevenire le malattie affermando il proprio diritto-dovere alla salute individuale e collettiva.

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